mercoledì 20 marzo 2013

Manifesto

- Lo Spaghetti Fantasy in undici punti e mezzo -


1. Noi vogliamo cantare l'amore per le disumane epiche gesta, le palle di fuoco a otto bit e le spade bastarde dentro.

2. Birra, sganassoni e mutande di pelo saranno elementi essenziali della nostra opera.

3. In anni recenti la narrativa fantastica ha esaltato tardo-adolescenti che si atteggiano a depressi, ribelli della domenica e fighetti impomatati: tutti costoro saranno sepolti dalla nostra tracotante risata. Gli Eroi che noi esaltiamo mangiano pietra, bevono piombo fuso e cagano asce bipenni.

4. Noi preferiamo il ferro alla plastica, la ruggine alla muffa, la puzza di ascelle al gel nei capelli, i baffi folti e i petti villosi all'empietà modernista della depilazione maschile.

5. Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti degli elfi. Questo è bene.

6. Noi glorifichiamo la taverna, la piazzaforte, il labirinto, il dungeon, il boss di fine livello; ma anche la salsiccia, i fagioli e il doppio schiaffone con l’eco.

7. Noi vogliamo narrare le peripezie di Eroi dimenticati che trascorsi gli anni del Valore e della Gloria si ritrovarono ad affrontare il mostro implacabile della Quotidianità.

7bis. E non dimentichiamo i Signori Oscuri, sognatori incompresi che vagheggiano utopie fra le rovine di antiche fortezze.

8. Noi crediamo che la forza di un Eroe risieda – oltre che nel bicipite – nella battuta sprezzante che pronuncia prima di affondare il maglio da guerra nel cranio nemico.

9. Noi porgiamo le nostre devozioni alla gloriosa tradizione grammaticale italiana e crediamo, fra le altre cose, nel corretto uso del congiuntivo.

10. I nostri Maestri, gli immortali Giganti sulle cui spalle si abbarbicano le nostre naniche membra, rispondono ai nomi di J.R.R. Tolkien, R.E. Howard, H.P. Lovecraft, A. Dumas padre, T. Pratchett, J.H. Brennan, Lord Dunsany... e prima ancora Ariosto, Rabelais, Snorri, Omero.

11. Noi crediamo che epos e commedia siano espressioni complementari di un medesimo sentimento. Perciò riteniamo che il miglior modo di omaggiare i Maestri e Giganti non sia imitarli, giacché noi non siamo che pulviscolo e sporco delle unghie ai loro augusti piedi, bensì Ridere – e specialmente: Ridere con loro.



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